“Dopo un anno di cabaret, un altro mese senza fatti”: il Comitato Salviamo Firenze all’attacco della Giunta Nardella.
“Chiediamo norme concrete contro la speculazione in una situazione ormai insostenibile, no a spot elettorali e a manipolazioni fuorvianti del quesito referendario: la città di questo turismo non vive, ne muore”
[Firenze, 1° febbraio] Dopo un anno dal lancio in piazza de’ Ciompi e a quasi un mese dalla consegna in piazza della carriola di carbone, dal Palazzo comunale tutto tace. La Giunta Nardella, ancora una volta, ha scelto di non intervenire seriamente contro la speculazione, nonostante l’urgenza. Al contrario, davanti alle 11.238 firme raccolte per l’abrogazione delle norme a favore dei fondi di investimento, il Sindaco, ora anche assessore all’Urbanistica, ha scelto di scappare davanti al confronto pubblico richiesto dal Comitato Salviamo Firenze.
“Non permetteremo che la campagna referendaria Salviamo Firenze sia sminuita a scambio di polemiche tra i protagonisti della gestione della città di questi anni (dal Sindaco Nardella e la sua Giunta Comunale a Cecilia Del Re e a Sara Funaro)” chiarisce Massimo Torelli, tra i promotori del referendum, “o diventi una delle tante promesse per l’ormai prossima campagna elettorale. La nostra richiesta, come da mesi, è che queste norme vengano approvate in questa legislatura e che il sostegno a queste richieste si manifestino con il voto dei gruppi sia della maggioranza, vecchi e nuovi, sia dell’opposizione. Mancano meno di 3 mesi alla fine della legislatura, il tempo stringe, ormai contano solo i fatti e i voti”.
La richiesta referendaria prevede l’abrogazione delle due norme in vigore in questa legislatura, che hanno creato la situazione ormai insostenibile che sta vivendo la città, norme confermate nel Piano Operativo Comunale presentato sempre a inizio 2023 a firma del sindaco Dario Nardella e dell’allora assessora all’Urbanistica Cecilia Del Re, al di là delle sue ultime dichiarazioni.
Nonostante ormai la fine della legislatura, la questione dell’overtourism a Firenze è stata ridotta a campagna di marketing da parte del Sindaco Nardella e la sua giunta. “La realtà è che per la Giunta la situazione è sostenibile ed è gestibile solo con dei lievi interventi” chiarisce Torelli, “mentre per noi la situazione della città è insostenibile ed è necessario intervenire in maniera decisa: alle richieste e delle pressioni crescenti da parte degli investitori. Al contrario il dibattito alimentato in queste settimane sta sfociando nella naïveté: continuare a sostenere, come il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, che Firenze vive di turismo contrabbandando un Pil attorno al 10% tra diretto e indotto, significa vivere nel mondo dei puffi: di overtourism e speculazione i cittadini soffrono e la città muore”.
Le anticipazioni della stampa delle posizioni della Giunta rispondono ancora a questa visione: si pensa di potere mitigare i danni creati (per gli studentati di lusso, che sono dannosi per la città, ma più in generale per tutti gli interventi urbanistici), ma in questa maniera non si salva la città e si fa rientrare dalla finestra quanto si era promesso di far uscire dal quadro cittadino.
“Abbiamo portato con le carriole le 11.283 firme a Palazzo Vecchio a novembre, il carbone per la Befana” concludono i promotori. “Porteremo gli impegni presi e non mantenuti, con la carriola o con altro strumento adeguato, in questo mese di febbraio”.
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